Goldin con due mostre a Gorizia e Monfalcone

Ungaretti è il primo testimonial di “GO! 2025 Nova Gorica – Gorizia, European Capital of Culture”.  

Un ampio progetto, ideato e curato da Marco Goldin, verrà dedicato al grande poeta Giuseppe Ungaretti e al Carso dove egli combatté nel corso della Prima guerra mondiale. Sfocerà nella doppia mostra “Ungaretti poeta e soldato. Il Carso e l’anima del mondo. Poesia pittura storia” che si svilupperà tra Gorizia (Museo di Santa Chiara) e Monfalcone (Galleria comunale d’arte contemporanea), anticipata da uno spettacolo teatrale che in aprile verrà portato in cinque teatri del Friuli Venezia Giulia e in uno del Veneto (Treviso). Il progetto Ungaretti è promosso dalla Regione Friuli Venezia Giulia con i Comuni di Gorizia e di Monfalcone, in collaborazione con PromoTurismo FVG per la parte degli itinerari turistici sul Carso.

“È un progetto affascinante e ambizioso, che si inserisce con un ruolo di primo piano tra gli eventi che vedono Gorizia e Nova Gorica unite sotto l’insegna di Capitale della Cultura 2025. Le due mostre e lo spettacolo, pensato per essere rappresentato in diverse località, vogliono essere il testimone che accompagnerà sul territorio il pubblico a vivere da vicino la memoria storica, geografica e letteraria dei luoghi in relazione a un periodo che ha segnato e caratterizzato in modo significativo tutta la regione e i suoi abitanti e, oltre, l’Italia e l’Europa”, sottolinea Mario Anzil, Vice Presidente e assessore alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia.

“Si tratta di un’iniziativa – ribadisce il Vice Presidente – che la Regione ha fortemente voluto perché riteniamo non sia possibile parlare di Gorizia, del Carso e di cultura dei luoghi, senza ricordare e celebrare Giuseppe Ungaretti, il poeta e il soldato, proprio a 110 anni dalle prime poesie raccolte nel suo Il porto sepolto. Lasciare che sia l’arte a parlare di lui, dei luoghi e degli eventi che ha vissuto e che l’hanno ispirato, equivale forse a utilizzare il linguaggio che più si avvicina alla poesia e che meglio la interpreta, restituendo al pubblico un messaggio efficace ed emotivamente coinvolgente.”

“La parte goriziana della mostra sarà dedicata – anticipa il curatore Marco Goldin – al racconto della storia di Ungaretti sul Carso, al racconto delle battaglie a cui ha partecipato, al racconto dei luoghi sul Carso, al loro così caratteristico aspetto morfologico. Ci sarà naturalmente, anzi ne rappresenta il punto di scaturigine, tutto l’aspetto letterario legato alla scrittura delle poesie e alla pubblicazione a Udine, in 80 soli esemplari nel dicembre 1916, a cura di Ettore Serra, de Il porto sepolto, quel suo primo libretto che nasce proprio dall’esperienza della guerra.

A tutto questo –  dato in mostra attraverso due stazioni multimediali, al primo e al secondo piano del Museo Civico, e specialmente un’ampia sala video da cento posti –   si uniranno una sessantina di quadri di dodici autori contemporanei italiani, quadri appositamente realizzati per interpretare, con il linguaggio di oggi, i luoghi del Carso dove Ungaretti era stato soldato. E oltre a ciò, almeno per alcuni tra questi artisti, anche l’immagine dello stesso poeta.

Nella grande sala video, al terzo e ultimo piano del museo, si vedrà la realizzazione di una sorta di documentario, realizzato con tutte le ultime tecnologie, che riassumerà in circa mezzora il contenuto della mostra, prima che il visitatore inizi il suo percorso. Percorso che non sarà quindi a salire, ma a scendere dal terzo piano fino a quello terreno. Gli autori scelti per interpretare il tema della mostra sono Laura Barbarini, Graziella Da Gioz, Franco Dugo, Giovanni Frangi, Andrea Martinelli, Matteo Massagrande, Francesco Michielin, Cesare Mirabella, Alessandro Papetti, Franco Polizzi, Francesco Stefanini, Alessandro Verdi, a rappresentare varie zone d’Italia dalla Sicilia proprio al Friuli Venezia Giulia, con il goriziano Dugo.

“Una mostra davvero unica nel suo genere quella dedicata a Ungaretti grazie all’idea di Marco Goldin e al sostegno finanziario della Regione, che ringrazio sinceramente”, afferma il Sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna. “Unica perché attraverso l’estro di grandi artisti di rilievo nazionale prenderanno vita i luoghi in cui Ungaretti ha vissuto. Attraverso i loro occhi, la loro sensibilità, la mediazione dei loro sensi susciteranno emozioni nuove e inedite come le loro opere, in una prima mondiale. Ci fa piacere che, anche in questo sforzo espositivo, si sia realizzata quella rete nel territorio che sta alla base di “GO! 2025”, grazie a collaborazioni diversificate con l’esposizione a Monfalcone ma anche grazie alle rappresentazioni teatrali nel resto della regione previste oltre che a Gorizia, a Tolmezzo, Udine, Pordenone e Monfalcone stessa, le cui amministrazioni comunali ringrazio per la collaborazione.”

In parallelo, a Monfalcone, la Galleria comunale d’arte contemporanea, ospiterà un’area diversa del progetto. “Ho infatti scelto di raccontare lì la pittura che nelle Venezie si faceva, in quel secondo decennio del Novecento, al tempo di Ungaretti sul Carso. Il momento preciso sarebbe dalla fine del 1915 all’autunno del 1917, ma per più precisa comprensione storica del fenomeno ho deciso di lavorare appunto sull’intero decennio”, anticipa Goldin.

“In questo senso la Venezia di Ca’ Pesaro, con le sue esposizioni, è il centro di tutto. Saranno in mostra opere importanti di artisti come Boccioni, Casorati, Gino Rossi, Arturo Martini, Cavaglieri, Oppi, Moggioli e altri. Infine, anche quattro o cinque autori, soprattutto triestini ma non solo – da Parin a Sambo, da Guido e Piero Marussig a Pellis – per rappresentare appieno l’ambito regionale in rapporto all’avanguardia capesarina. Tra l’altro, alcuni dei pittori del Friuli Venezia Giulia esponevano proprio a Ca’ Pesaro”.

“Una mostra importante per la città – rileva il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint, riferendosi all’esposizione “Da Boccioni a Martini. Arte nelle Venezie al tempo di Ungaretti sul Carso” – ma anche per tutto il territorio regionale. Un’occasione per valorizzare il nostro grande patrimonio storico, culturale e paesaggistico, di cui siamo molto orgogliosi, e un importante risultato frutto di un grande investimento che abbiamo portato avanti in questi anni, lavorando sodo e facendo diventare Monfalcone un punto di riferimento per le mostre internazionali.  Un progetto di valore che, grazie al costante dialogo tra il consigliere regionale Antonio Calligaris e l’assessore alla Cultura, Luca Fasan, la Regione ha saputo prima riconoscere e poi anche finanziare, riuscendo quindi ad attrarre in città un numero sempre maggiore di visitatori che apprezzano la nostra offerta culturale.”

Ad anticipare, o meglio introdurre, le due mostre, nel prossimo mese di aprile si svolgerà uno spettacolo teatrale appositamente creato, in sei città (in ordine di data: Gorizia, 10 aprile; Tolmezzo, 11 aprile; Treviso, 15 aprile; Monfalcone, 16 aprile; Udine 17 aprile; Pordenone, 23 aprile).

Lo spettacolo, in 90 minuti, con la regia dello stesso Goldin, ripercorrerà la storia di Ungaretti sul Carso, tra letteratura, storia, luoghi e pittura. Avrà una sua parte introduttiva (circa 15 minuti) in cui alla voce straordinaria di Antonella Ruggiero saranno affidate tre canzoni (testi di Goldin e musiche di Remo Anzovino) che serviranno a far entrare lo spettatore nel mezzo dell’azione teatrale.

“Lo faremo – anticipa Goldin – con l’espediente di una madre che in tre brevi scene, che corrispondono alle tre canzoni, si rifarà alle lettere (immaginarie) che il figlio le manda dai luoghi delle battaglie sul Carso. Una madre che aspetta in Calabria, davanti al mare, il ritorno di quel figlio dalla guerra. Dalla Calabria perché una parte preponderante dei commilitoni di Ungaretti, nella sua brigata Brescia (diciannovesimo reggimento, definito il “reggimento calabrese”), provenivano proprio da lì e comunque dal meridione d’Italia. Non si punterà in questa parte dello spettacolo sulla tragicità della guerra, e piuttosto sugli aspetti di liricità diffusa colti nel paesaggio, a cominciare da quello stellato notturno e dal mare”.

Una registrazione fuori campo, nel buio del teatro, della voce originale di Ungaretti, darà il via alla seconda parte dello spettacolo stesso, in continuità proprio con le parole delle canzoni dedicate ai luoghi del Carso. Il racconto che Goldin dipanerà sul palcoscenico si unirà alle musiche originali di Remo Anzovino, mentre l’attore Gilberto Colla leggerà, nei momenti a ciò riservati, alcune delle poesie de Il porto sepolto.

“Come in tutti i miei spettacoli, evidenzia Goldin, una parte fondamentale l’avrà l’aspetto visivo (animazioni e montaggi di Alessandro Trettenero, come nel mio ultimo Van Gogh), su uno schermo di 6×3 metri. Parte visiva che comprenderà immagini appositamente girate con i droni sul Carso e lungo l’Isonzo nelle varie stagioni, così da collocare dal punto di vista geografico la storia di Ungaretti. Queste immagini verranno associate a quelle storiche e a quelle dei quadri che i pittori contemporanei stanno dipingendo. Dedicati, quegli stessi quadri, sempre ai luoghi di Ungaretti sul Carso. Poi naturalmente faremo ricorso a immagini dello stesso Ungaretti, sia foto sia disegni e quadri che sempre i pittori stanno realizzando. Tutto questo armonizzato in un linguaggio, insieme tecnologico e poetico, di continue transizioni, animazioni e movimenti di camera anche all’interno delle opere dipinte”.

Author: redazione