Paola Roscioli a Desenzano con Lireta dà voce alle donne

Domenica 27 agosto,

alla Villa Romana di Desenzano

Paola Roscioli con “Lireta” dà voce alle donne

che su un gommone hanno inseguito il

sogno della libertà.

Domenica 27 agosto, con inizio alle 20.30, nel prezioso contesto della Villa Romana di Desenzano del Garda, quarta serata della edizione 2023 del Festival “Voci Umane. Musei e teatro di narrazione” promosso e organizzato dalla Direzione Regionale Musei della Lombardia (Ministero della Cultura), con la direzione artistica di Maria Grazia Panigada. Il progetto, che coinvolge sette dei Musei statali della Lombardia, è stato ideato dalla direttrice Emanuala Daffra.

Protagonista della serata sarà Paola Roscioli, artista attenta alle potenzialità della cultura per creare relazioni e occasioni di riscatto. Con Lireta – a chi viene dal mare, Paola Roscioli dà voce ad un testo fondato sul diario di Lireta Katiaj e su quelli – mai scritti – dalle donne che su un gommone hanno inseguito il sogno di libertà e di una vita migliore al di là di un mare. “Lireta – a chi viene dal mare” è uno spettacolo di Mario Perrotta con Paola Roscioli, produzione La Piccionaia: per questo spettacolo Paola Roscioli è risultata finalista del Premio Ubu 2017 quale migliore attrice.

Albania. C’è una donna, si chiama Lireta. C’è una donna che guarda oltremare cercando un brandello d’Italia, anche solo una luce. Una luce di Puglia che illumina i sogni di là, nella terra dell’alba. C’è un gommone che parte e la donna si sta in mezzo agli altri sul mare, cercando d’Italia e di luci. Tra le braccia ha una bimba che neanche tre mesi di vita e si trova sull’onda, nel nero di un cielo senza luna. L’hanno detto alla donna, alla bimba e a tutti gli altri lì sul gommone: “Se arriva la guardia costiera d’Italia buttatevi in acqua!” L’hanno detto anche all’uomo, compagno alla donna che sta anche lui sul gommone. Ogni onda che arriva, il mare s’ingrossa più ancora. E più forte è il terrore di perdersi la bambina dalle mani. Ogni volo sull’onda, precede uno schianto sull’acqua arrabbiata e ogni schianto è un ricordo. Ricordo di un padre con l’alcool e la mano facile, un padre che serra i figli sotto chiave mentre picchia la moglie. Ma Lireta non cede. Ogni volta, disperata, tenta una difesa di quella madre così remissiva, una difesa qualunque gridando, sbattendo, ma senza risposta. Ricordo di un matrimonio con chissà chi, matrimonio combinato tra famiglie, senza che lei possa dire parola. Ma Lireta non cede. Rifiuta. Tutto rifiuta: l’uomo, il matrimonio, e anche la famiglia.

Ricordo di una fuga da casa e di un innamoramento, “che io” le diceva lui “se mi ami ti porto in Italia”. Ricordo di una casa vicino al mare, ancora una volta serrata a chiave aspettando che la portassero, insieme alle altre, sulle strade d’Italia, “che io se mi ami ti porto in Italia”, dicevano anche gli aguzzini delle altre. Ma Lireta non cede. E scappa. Ma uno di loro, un aguzzino, li insegue per giorni, la prende, la guarda negli occhi e le dice “ti amo”: anche lui, come l’altro, le dice “ti amo”. E nasce una bimba.

Ricordo di quando con lui e con la bimba in braccio, decidono di prendere quel gommone che adesso aggredisce le vette del mare, enormi, ringhianti, che ogni volta che sei sulla cima butti l’occhio lontano sperando una luce di Puglia. E Lireta non cede e si serra più forte la bimba sul petto. Ricordo di un volo, a qualche metro dalla costa del Salento, un volo verso l’acqua spinti giù dal Caronte che guida il gommone. Ed è qui che tutto si sospende: vola Lireta, vola il compagno e vola la bimba di soli tre mesi e un’intera esistenza passa davanti agli occhi, in quel tempo infinito passato per aria – sospesi – prima del contatto con quel mare che è morte, che è vita nuova…

Paola Roscioli, attrice, speaker, cantante e doppiatrice, nel 1993 si diploma alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano diretta da Giorgio Strehler. Appena diplomata vince il Premio Hystrio – Montegrotto alla vocazione e inizia la sua carriera lavorando in alcuni dei più noti spettacoli diretti da Giorgio Strehler: accanto ad attori quali Massimo Ranieri, Philippe Leroy, Pamela Villoresi, Tino Carraro, Franco Graziosi e Gianrico Tedeschi. Dal 1994 è anche protagonista di diversi radiodrammi per la R.S.I. (Radio Svizzera Italiana). Cantante e attrice con Sandro Massimini, prosegue il suo percorso da protagonista con Carla Fracci e Virginio Gazzolo nello spettacolo Cavaliere di ventura al Festival di S. Miniato. Con un testo contemporaneo, T4 – Un giardino per Ofelia di Pietro Floridia, arriva all’attenzione della critica nazionale e colleziona oltre 150 repliche in tre anni. Nel 1998 inizia il sodalizio artistico con Mario Perrotta, affiancandolo alla regia dei suoi spettacoli, delle trasmissioni radiofoniche e televisive e divenendo protagonista femminile di tutte le loro creazioni. La loro collaborazione porta a numerosi successi di pubblico e critica che valgono alla compagnia 9 candidature ai Premi Ubu con 3 vittorie, 3 Premi Hystrio e un Premio della Critica. Nel 2016 interpreta Lireta – a chi viene dal mare, che la vede finalista ai Premi Ubu 2017 come Miglior attrice protagonista. A gennaio 2020 debutta come protagonista al Piccolo Teatro di Milano con Della Madre, secondo spettacolo della trilogia di Mario Perrotta In nome del padre, della madre, dei figli, con la consulenza alla drammaturgia di Massimo Recalcati.

Author: redazione