Gianni Rivera: l’omaggio di Paolo Capodacqua per gli 80 anni del “Golden Boy” Con il video-racconto di Enzo De GiorgiMultilink: https://lnk.dmsmusic.co/paolocapodacqua_giannirivera Può sembrare strano, ma se dovessi indicare un mio modello di stile musicale direi Gianni Rivera. Quando muovo le dita sulla chitarra ho come riferimento inconscio le sue movenze calcistiche, quel suo modo di fermare il tempo dell’azione per regalarci delle perle, “dei lampi”, come diceva Nereo Rocco.8 agosto: esce per Storie di Note, e in occasione degli 80 anni del mitico Gianni Rivera, l’omaggio omonimo di Paolo Capodacqua al grande uomo e calciatore che ha disegnato l’immaginario collettivo degli adulti e dei bambini di un’intera generazione che della fantasia e nell’eleganza di Rivera ha nutrito i sogni di un’Italia piena di sogni. Una poesia, una canzone ma anche un videoclip per la regia e le immagini di Enzo De Giorgi che, attraverso immagini di repertorio sia sportive che sociali, ma anche con le riprese di un pallone Super Tele che simbolicamente calciato dai bimbi rimbalza fra i vicoli e vole via, dipinge il racconto di Capodacqua e ci restituisce quelle emozioni e quegli anni. “Rivera è “l’eleganza asincrona del gesto”. Quando prendeva la palla si aveva l’impressione che il tempo si fermasse quasi ad aprire uno spazio fuori sincrono dove sta per accadere qualcosa, come a dire: ora il gioco può prendersi una pausa perché è messa in scena la “bellezza”, la teatralità del calcio, il tocco, la geometria perfetta, il calibro, il lampo. Rivera era il mio mito.” Così, sinteticamente, ci spiega l’afflato di quell’infanzia Paolo Capodacqua, quando un po’ tutti si sognavano Rivera. “Per noi ragazzini che giocavamo a pallone per strada gli archetipi di riferimento, gli eroi senza macchia e senza paura, erano quei calciatori galantuomini di allora, oltre a Rivera: Riva, Mazzola, Facchetti e molti altri. Sono diventato milanista perché lui giocava nel Milan, lui era il Mito e Nereo Rocco era lo zio burbero che amavo come uno di famiglia.” “La canzone è un omaggio alla mia generazione, quella che non aveva paura di scavalcare i recinti per recuperare il pallone. E’ il ritratto di un’Italia popolare, che trattiene il fiato, che ancora non riesce a credere che la guerra sia finita veramente. Quel calcio, quei campioni, erano l’incarnazione di un’Umanità dignitosa, pulita. Ma l’immenso Rivera era anche un ragazzo semplice. Ho provato un senso di tenerezza a rivedere immagini di lui già campione che aiuta la madre a stirare la maglia della Nazionale, o della sua famiglia riunita a tavola, una famiglia come le nostre, il padre ferroviere, la madre casalinga. Anche questi aspetti biografici contribuivano a creare un effetto di vicinanza.” Insomma Rivera era il genio, Pasolini lo definiva un “prosatore poetico”, era un ragazzo intelligente e combattivo, aveva proprietà di linguaggio, aveva classe dentro e fuori dal campo, una verve coraggiosa che gli consentiva di polemizzare con arbitri e Stampa o di rivendicare i diritti dei giocatori meno fortunati. Nella canzone, profonda del piglio da cantastorie che è proprio di Capodacqua, c’è lui e c’è quel momento storico, quell’Italia popolare e laboriosa. Sullo sfondo: la Eco della Callas, i richiami delle madri, le case di ringhiera, i quartieri popolari, i treni dei pendolari, i sogni dei bambini della mia generazione. Su tutto: l’arte calcistica di un ragazzo di nome Gianni Rivera che va in scena ogni domenica nella meravigliosa cornice di San Siro. |
GIANNI RIVERA testo e musica: Paolo Capodacqua Alla mia generazione A Gianni Rivera «Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada, lì ricomincia la storia del calcio» Jorge Luis Borges Testo Chissà che cosa pensano le nuvole Del blu affollato di castelli in aria E quanta aria c’è dentro al pallone Calciato con un tocco da campione Lo stacco il filo e la precisione…e il volo Il filo terminale della rete Tessuto con gli schemi ed il sudore Colomba bianca porta il nostro segno Leggera come i baci dati in pegno Che io rimango a terra col mio peso…e i sogni E il pomeriggio sfuma nella sera Senza aspettare il fischio della fine Un giorno arriverà Gianni Rivera Uguale a quello delle figurine Sul vicolo battuto dal pallone Si alzerà la nebbia di San Siro Le mamme ci urleranno dal portone Allenatori col ferro da stiro L’Italia è in una casa di ringhiera Che cuce al lume di una lampadina Trattiene il fiato prega suda e spera Trattiene il fiato come una bambina Trattiene il fiato il coro della Scala Trattiene il fiato il canto di Maria La guerra è solo un’eco di fanfara La guerra è ormai finita e così sia Chissà che cosa penserebbe Newton Della sua gravità messa alla prova Quando i mocciosi testano col salto La forza d’attrazione dell’asfalto Il volo, la caduta , le tonsille….il pianto però Rivera è tutta un’altra storia È l’eleganza asincrona del gesto L’attesa la carezza ed il non detto La prospettiva e il calibro perfetto Poesia inespressa infine t’ho trovata….toccata E il pomeriggio tende ad infinito La luna si è affacciata sulla scena il Super Tele è un passero impazzito Che plana sui richiami per la cena La geometria è una ridda di opinioni il triangolo una barca senza prua Ma il Super Tele spiazza le intenzioni e gioca una partita tutta sua L’Italia è un treno fermo alla stazione Che aspetta i pendolari della sera Nel vicolo rimbalzerà il pallone E forse apparirà Gianni Rivera Ad insegnare al mondo la bellezza Che immobilizza il tempo ed il respiro Che paralizza il soffio della brezza E ammutolisce l’urlo di San Siro Credits arrangiamenti: Giuseppe Morgante pianoforte, programmazioni Paolo Capodacqua voce, chitarre produzione esecutiva Rambaldo Degli Azzoni Avogadro video a cura di Enzo De Giorgi grazie a Cristiano De Giorgi collaborazione e riprese Davide e Elisa i mocciosi che testano col salto la forza d’attrazione dell’asfalto Storiedinote.fr SDN.FR011 © 2023 info@storiedinote.fr Ufficio stampa Studio Alfa www.alfaprom.con Le scene di repertorio sono tratte da: 1973 Quelle domeniche a piedi | 90° minuto l’ora e 12 del gol | Auguri Golden boy! Gianni Rivera, il Golden Boy | Gianni Rivera – Il signorino…. lo stilista Gianni Rivera story il mito del Golden Boy | Gridi nelle vie di Milano I bambini e noi – Tante case, 1970 | Italian Serie A Top Scorers 1972-1973 Gianni Rivera Le storie di Passato e Presente, Gli anni del boom | L’Italia della ricostruzione Tutti i treni fermano a Roma – Archivi RAI |