di Roberto Valentini
Quel malessere che coinvolge noi tutti, quei sentimenti inquieti che spezzano i legami amicali e quelli che dovrebbero essere i più profondi, quelli familiari, i sentimenti sempre più fragili che ci portano a non voler comprendere i sentimenti degli altri, quella mancanza assoluta di tenerezza che potrebbe sanare tanti contrasti. Proprio dalla tenerezza che da il titolo a questo bel film scritto e diretto da Gianni Amelio, da quella delicatezza d’anima colta dall’interno del cuore dei personaggi, che si sviluppa il racconto attorno alla figura di Lorenzo che è un eccezionale Renato Carpentieri e a tutti gli altri che lo attorniano. Proprio questo brusco ed egoista avvocato ormai in pensione lontano da tutti, dai figli, dagli amici, trova per una fortunata combinazione l’attenzione e la dolcezza di una giovane coppia con due bambini e che abitano nell’ appartamento di fronte, che lo portano ad accettare gli altri – Sono giovani, belli, estroversi simpatici e soprattutto lei Michela ( Micaela Ramazzotti ) è una forza della natura che col suo modo di fare scioglie le durezze di un uomo cosi scorbutico e diffidente. <In lui sembra adombrarsi una parvenza di accettazione che lo potrebbe portare a un miglior rapporto con i figli, quando trova una confusa impressionante agitazione nel palazzo. E’ successo qualcosa che sconvolgerà l’esistenza di tutti e cambierà molte cose.
Drammatico e avvincente La tenerezza diretto con il tocco delicato ma realistico in una Napoli di oggi, borghese e lontana da dalle varie Gomorre, trova nel già citato Renato Carpentieri una nobile figura d’attore ,sempre presente con la sua maschera triste in tutte quante le scene del film. Con lui precisi e di alto livello attori come la Ramazzotti, Elio Germano, Giovanna Mezzogiorno . Il film è liberamente ispirato dal romanzo “ la tentazione di essere felici” di Lorenzo Marone ed è quasi un invito a comperarlo e leggerlo.