Sarà aperta fino a fine luglio fra Villa Frova a Stevenà (frazione di Caneva in provincia di Pordenone, Piazza S. Marco n. 3, fino al 30 luglio) e il del Cantinon a San Daniele Friuli la mostra diffusa I migliori scatti di quarant’anni di Folkest, una mostra che raccoglie le immagini di oltre quarant’anni di storia musicale e di passione di questo Festival – con un focus in particolare sugli anni ‘90 che, nato 45 anni fa sull’onda della voglia di ricostruire un paese sconquassato dall’Orcolat (l’Orco, come metaforicamente viene definito in lingua friulana il terremoto del ‘76), ha portato al Friuli e all’Italia interna una ventata di suoni da tutto il mondo. |
“Siamo andati a cercare tutte quelle immagini che ci ricordassero relmente momenti vissuti, amici incontrati, musicisti che sono stati capaci di portare a noi e al nostro pubblico quel mondo altro che da quasi 10 lustri andiamo cercando e portando fra le nostre valli, colline e montagne. Tanti artisti che sono venuti e ritornati per riassaporare quell’idea di Borgo in musica che tutti gli anni cerchiamo di ricostruire.” Così ha descritto la mostra e la sua linea artistica il direttore artistico Andrea Del Favero: una quarantina di scatti di fotografi, tutti originali provenienti da scatti in pellicola, come Gianni Cesare Borghesan, Giancarlo Pettarini, Guido Harari, Pia Neuenschwander che hanno immortalato i volti, le mani e gli strumenti di personaggi come Van Morrison, Noa (lo scatto sopra è di Gianni Cesare Borghesan), Jethro Tull, Angelo Branduardi, Mike Oldfield e molti altri meno noti ma che hanno fatto la storia di Folkest. “In realtà il materiale fotografico che potremmo raccogliere da questi lunghi anni di storia e di musica è veramente immenso – spiega Andra Del Favero -. Il periodo del Covid ha rallentato i lavori e ritardato questa mostra. L’idea è proprio quella di proseguire nella raccolta e di riproporla gli anni successivi.”. |