Cent’anni fa nasceva Wislawa Szymborska, vera e propria rock star della poesia. I suoi libri sono sempre best seller. Citata in canzoni e film, di lei hanno scritto e raccontato in tanti, da Woody Allen a Umberto Eco, da Roberto Saviano a Roberto Vecchioni, che le ha dedicato una canzone. Il suo nome è tanto difficile da pronunciare, quanto è facile entrare nelle sue poesie, seguendo un pensiero libero, vivace, allegro, lucido, che descrive i fatti piccoli e grandi che rendono unica ogni giornata “rimettendo al mondo le parole”, come ha dichiarato Roberto Saviano spiegando come le sue poesie lo abbiamo soccorso nei momenti più difficili.
Dal 16 giugno, al Museo d’arte contemporanea Villa Croce di Genova si potrà visitare fino al 3 settembre la mostra monografica “Wisława Szymborska. La gioia di scrivere”, curata da Sergio Maifredi e allestita dallo scenografo Michał Jandura, con la consulenza e collaborazione scientifica di Andrea Ceccherelli e Luigi Marinelli. È prodotta da Comune di Genova e Teatro Pubblico Ligure, in coproduzione con l’Istituto Adam Mickiewicz di Varsavia, con il patrocinio della Fondazione Wisława Szymborska di Cracovia, in collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma e con il Goethe-Institut Genua, istituzione che diffonde nel mondo la cultura della Germania, fra le prime nazioni a riconoscere il valore di Szymborska con l’assegnazione del Premio Goethe nel 1991. La mostra è sostenuta da IREN.
Quella di Genova sarà l’occasione per fare un viaggio assolutamente originale, immersivo e intimo nella vita e nell’universo creativo della grande poetessa. Documenti, fotografie, carteggi, opere grafiche…sì perché Wislawa Szymborska aveva frequentato le avanguardie, era amica di Tadeusz Kantor, e fin da giovane si era cimentata nel mondo dell’illustrazione che poi passò in secondo piano rispetto a quello dei versi. Ma la passione per la figurazione le rimase viva per tutta la sua vita, come testimoniano i collages che realizzava e spediva agli amici in occasione delle feste. Invenzioni brillanti e curiose, di cui in mostra se ne vedranno moltissimi esemplari originali provenienti da collezionisti privati, fra cui Jarosłav Mikołajewski, poeta e scrittore. Questi collages erano veri e propri collanti d’amicizia che permettono di seguire i suoi percorsi creativi, affini nel linguaggio visuale come nella scrittura.
Il cuore della mostra è costituito dal Laboratorio artistico di Wislawa Szymborska in cui sono messi in connessione i collages, i frammenti del taccuino della poetessa, da cui si leggono in filigrana gli embrioni delle sue poesie.
Il percorso sarà punteggiato da 100 massime di Wisława Szymborska, estratte dalla sue poesie. Anche Woody Allen sarà virtualmente presente: Szymborska gli ha donato uno dei suoi collage e la regista Katarzyna Kolenda-Zaleska ha ripreso il momento della consegna inserita nel film “La vita a volte è sopportabile. Ritratto ironico di Wisława Szymborska”. Il commento di Woody Allen nel ricevere il collage per lui creato da Wislawa Szymborska è stato: “Questo non è come quelle stupide statuette che ricevo per i miei film.
Inoltre, si potranno vedere documenti, fotografie, un libro inglese illustrato in età giovanile da Wisława Szymborska, una rarità.
L’interesse e la conoscenza di Sergio Maifredi per la cultura polacca risalgono al suo rapporto con Pietro Marchesani (1942 – 2011), lo studioso che con la traduzione dell’opera omnia pubblicata da Adelphi ha fatto conoscere Wisława Szymborska in Italia. Docente di Lingua e Letteratura polacca all’Università di Genova, con questa nomina ha inaugurato una cattedra che fino a quel momento non esisteva, diventando un punto di riferimento per generazioni di studiosi, fra cui Andrea Ceccherelli e Luigi Marinelli, docenti di Slavistica rispettivamente all’Università Alma Mater di Bologna e La Sapienza di Roma. Genova ha un ruolo centrale nella diffusione della poesia di Wisława Szymborska in Italia. La poetessa polacca, Premio Nobel per la Letteratura 1996, nella memorabile conferenza del 2009 a Bologna, rivolgendosi a Pietro Marchesani disse: “Senza di te, in Italia non esisterei”. Il rapporto di collaborazione si trasformò presto in amicizia e nel 2005 Szymborska venne in visita all’Università di Genova. Marchesani ha aperto le porte sul mondo polacco a Sergio Maifredi, che da allora non lo ha mai abbandonato. Regista residente al Teatr Nowy di Poznań in Polonia dal 2005 al 2014, nel 2009 ha curato la mostra Polonia 1989-2009 Tutto il Teatro in un manifesto e nel 2012 gli è stata conferita la medaglia di Bene Merito da parte della Ministero degli Esteri della Repubblica di Polonia per il suo impegno nella diffusione della cultura polacca in Italia.
Accanto alla mostra, proseguirà anche il percorso dello spettacolo diretto da Sergio Maifredi da un’idea e con la collaborazione di Andrea Ceccherelli e Luigi Marinelli, “Ascolta, come mi batte forte il tuo cuore. Poesie, lettere e altre cianfrusaglie di Wisława Szymborska”. La voce di Szymborska è stata affidata a un’attrice che mette da sempre la sua arte al servizio dei versi, Maddalena Crippa. Al suo fianco Andrea Nicolini. Michele Sganga è autore delle musiche che esegue dal vivo in scena. Lo spettacolo propone un percorso suggestivo di parole e musica, attraverso poesie note e alcune assolutamente inedite anche in Polonia, e scoperte recentemente negli archivi.
“Ascolta, come mi batte forte il tuo cuore” – titolo tratto dalla poesia “Ogni caso” – ha debuttato il 27 marzo al Teatro Vittoria di Roma, preceduto dall’anteprima del 26 marzo al Teatro Boni di Acquapendente (VT), e seguito dalla tappa al Teatro Litta di Milano il 4 aprile.
Seguiranno le repliche al 29° Festival internazionale di poesia di Genova (17 giugno), a Legnago (Verona, 06 settembre), alla 76ª Estate Fiesolana di Fiesole – Firenze (9 settembre), Varsavia (12 settembre), Cracovia (13 settembre) Lo spettacolo nasce da un’idea e con la collaborazione di Andrea Ceccherelli e Luigi Marinelli, docenti di Lingua e Letteratura Polacca rispettivamente all’Università di Bologna e alla Sapienza di Roma. È prodotto da Teatro Pubblico Ligure in coproduzione con Istituto Adam Mickiewicz di Varsavia, con il patrocinio della Fondazione Wisława Szymborska di Cracovia, in collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma.