#GIFFONI53: ecco i primi titoli in concorso

La star Vanessa Paradis nel cast di un film sezione +13. Emancipazione femminile e cambiamento climatico, i temi forti di Giffoni53

Le tensioni della guerra, il cambiamento climatico, la condizione femminile, la violenza, il bullismo, ma anche il valore dell’amicizia, la scoperta dell’amore, l’avventura, il rapporto con gli animali, la costruzione della propria identità e delle relazioni sociali: sono solo alcuni dei temi affrontati dai primi titoli scelti per #Giffoni53, in programma dal 20 al 29 luglio.

Le opere, ad oggi, provengono da Belgio, Brasile, Canada, Francia, Germania, Grecia, Lussemburgo, Marocco, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Svezia, Svizzera, Ucraina, USA e per la prima volta dal Bangladesh.

Lungometraggi, cortometraggi e documentari saranno visti e votati da oltre 6mila juror italiani e internazionali, con una delegazione proveniente da oltre 30 Paesi. Saranno proprio i giurati a decretare i vincitori del Gryphon Award.

Ecco i primi titoli:

ELEMENTS +3 (dai 3 ai 5 anni)

Sono due, ad oggi, i lungometraggi animati fuori concorso scelti per i più piccoli. Prodotto da Repubblica Ceca e Slovacchia, The Websters Movie è diretto da Katarína Kerekesova. Il film, tratto da una serie, segue le avventure di una famiglia di ragni, i Webster. Lili, una delle più giovani, sta per vivere una grande avventura: incontrare una ragazza umana! Nascerà un’amicizia capace di superare le differenze che le separano? Protagonisti del norvegese Teddy’s Christmas, diretto da Andrea Eckerbom, sono Mariann e l’orsetto Teddy. La bambina, quando scopre che il piccolo orso è vivo, vuole a tutti i costi averlo come regalo di Natale. Teddy invece sogna un padroncino ricco che possa fargli scoprire il mondo, ma ben presto dovrà fare i conti con la realtà e comprendere cosa conti veramente. Il film sarà distribuito in Italia da Lucky Red.

ELEMENTS + 6 (dai 6 ai 9 anni)

Avventura e amicizia sono i temi dominanti dei primi quattro lungometraggi selezionati per la sezione Elements +6. Nel canadese Adventures in the land of Asha, opera prima come lungometraggio diretto da Sophie Farkas Bolla, Jules e la sua famiglia si trasferiscono in un villaggio di coloni nel nord del Quebec. Jules ha una rara malattia della pelle e per questo viene bandito da scuola. Da quel momento, il suo unico desiderio è essere curato. Quando il suo cane Spark fugge, Jules lo segue nella foresta che si rivela piena di vita e di segreti. Coprodotto da Norvegia e Belgio, il film d’animazione Titina, diretto da Kajsa Naess, racconta la storia vera della cagnolina Titina, la stella a quattro zampe che ha preso parte alla prima spedizione al Polo Nord a bordo di un dirigibile. Opera prima come lungometraggio, sarà distribuito in Italia da Bim Distribuzione. Just Super è il film d’animazione norvegese diretto da Rasmus André Sivertsen. La protagonista è la giovane Hedvig che, per sbaglio, rimpicciolisce il costume da supereroe di suo padre. L’uomo non può più difendere la città e deve trovare un erede che possa succedergli. Tuttavia, a causa della goffaggine della ragazza, non sembra intenzionato a scegliere Hedvig. Il regista ha presentato già diversi lavori al Festival: nel 2002 il corto Guggen – The big cheese (sezione First Screens), nel 2014 il film Louis & Luca and the snow machine (sezione Elements +3), nel 2017 il film In the forest of Huckybucky (sezione Elements +3), nel 2021 il film Captain Sabertooth and the magic diamond (come Anteprima fuori concorso). Nel francese A cat’s life, diretto da Guillaume Maidatchevsky, la piccola Clémence e il suo gattino Rroû trascorrono le vacanze in campagna dove andranno insieme alla scoperta della foresta e della fascinosa gattina Câline. Il film sarà distribuito in Italia da Plaion Pictures. Il regista è uno specialista di film/documentari con animali, infatti ha firmato anche Ailo – Un’Avventura tra i Ghiacci, uscito in Italia nel 2019.

ELEMENTS +10 (dai 10 ai 12 anni)

Identità, amori e rapporti sociali sono al centro dei primi tre lungometraggi selezionati per i ragazzi dai 10 ai 12 anni. Totem, il film olandese diretto da Sander Burger, racconta la dolorosa storia di Ama. La ragazza, figlia di senegalesi in cerca d’asilo che stanno per essere espulsi dal Paese, si sente profondamente olandese. Quando la madre e il fratello vengono arrestati, Ama deve andare a Rotterdam in cerca del padre. Durante il suo viaggio non sarà però da sola, al suo fianco il suo animale totem, ovvero la sua guida: un enorme porcospino. In Dancing Queen, della norvegese Aurora Gossé, la giovane Mina è una nerd con tanta voglia di inserirsi nella nuova classe e soprattutto di fare colpo su E.D. Win, un giovane ballerino di hip-hop con migliaia di follower su Instagram. Nonostante la sua insicurezza, Mina decide di partecipare ad una competizione di danza e comincia ad allenarsi con l’aiuto della nonna, una donna dalle mille risorse. Riuscirà Mina a diventare una regina danzante? La regista ha presentato a Giffoni, nel 2018, il film Casper and Emma go treasure hunting codiretto con Arne Lindtner Naess, nella sezione Elements +3. Anche nello statunitense Popular Theory, diretto da Ali Scher, Erwin è una ragazza geniale che si sente esclusa dalla vita sociale del liceo. Insieme ad un compagno di sventura, Winston, Erwin cercherà di applicare le sue conoscenze scientifiche e di trovare la formula chimica capace di ribaltare per sempre la gerarchia che regola la vita degli studenti.

GENERATOR +13 (dai 13 ai 15 anni)

Quattro i lungometraggi selezionati, tre dei quali (Sea Sparkle, Big Boys e A summer in Boujad) opere prime. Sea Sparkle (Belgio, Olanda, 2023) è ispirato alla storia personale del regista Domien Huyghe e racconta il lutto di Lena, adolescente figlia di un marinaio. Non accettando la perdita di suo padre, vuole dimostrare alla comunità di pescatori in un borgo di Ostenda che a ucciderlo è stato un mostro marino. Questa sua determinazione la porterà a vivere diverse avventure e a scontrarsi con chi non le crede, fino a sfidare le profondità marine per poter finalmente dare forma al suo dolore. Juniors (Francia, 2022) racconta l’amicizia tra Jordan e Patrick: hanno 14 anni, vivono in un paesino di campagna nel sud della Francia e combattono la noia giocando a Call Of Duty. Quando però la loro PlayStation 4 li abbandona, hanno un’idea per acquistare una nuova console: far credere a tutti che Jordan abbia il cancro e istituire una raccolta fondi online, all’estero. Ma non sanno a cosa andranno incontro… Nel cast del film di Hugo Thomas c’è anche l’attrice francese Vanessa Paradis nel ruolo della madre di Jordan. Big Boys (Usa, 2023) di Corey Sherman è una storia di formazione sincera, intima, appassionante ma soprattutto contemporanea. Jamie ha 14 anni e si prepara a trascorrere un fine settimana in campeggio con suo fratello Luke e la cugina Allie. Quando scopre che lei porterà con sé il nuovo fidanzato Dan, non prende bene la notizia. Tuttavia, rimane colpito dalla sua personalità e decide di approfondire l’amicizia creando un legame speciale. A summer in Boujad (Marocco, Francia, Belgio 2022) di Omar Mouldouira ci porta in una calda estate del 1986. Sette anni dopo la morte della madre, il tredicenne Karim lascia Parigi per il Marocco con suo padre Messaoud, che si è risposato e ha deciso di passare l’estate a Boujad. Tra il senso di straniamento per le differenze culturali e la ricerca di un posto nella sua nuova famiglia, Karim si confronterà con le sue origini e con il senso di colpa che si porta dietro suo padre.

GENERATOR +16 (dai 16 ai 17 anni)

I like movies, opera prima della regista Chandler Levack (Canada) racconta la storia di Lawrence, che sa tutto sui film, dai classici di Hollywood ai più oscuri capolavori indipendenti. Cinefilo allo stato puro, non c’è trama, attore o regista che non sia in grado di citare all’istante. Preferirebbe di gran lunga passare il tempo a discutere di Pulp Fiction o del suo adorato Punch-Drunk Love, piuttosto che socializzare con gli altri, intollerabili, esseri umani. Ma, inevitabilmente, la vita lo costringe a lasciare il suo nascondiglio, ad uscire dal cinema per affrontare la realtà, se stesso e i problemi dell’adolescenza. Senza la sua corazza, Lawrence sembra perso, come un personaggio di un film che cerca di sopravvivere nel mondo reale. Bittersweet Rain, di Haroldo Borges (Brasile), ha per protagonista
Bruno, che scopre di avere una malattia degenerativa agli occhi che, alla fine, lo renderà cieco. Mentre cerca di accettare questa difficile realtà, sperimenta anche la confusione, i problemi e i dolori dell’adolescenza, tra cui, inevitabile, un primo amore non corrisposto. La perdita della vista costringe Bruno a sperimentare l’isolamento, la paura, la solitudine, ma anche a sviluppare nuove abilità, a scoprire nuovi modi per relazionarsi agli altri e a immaginare in una nuova veste il proprio rapporto col mondo.

GENERATOR +18 (dai 18 anni in su)

Bullismo, condizione femminile e violenza sono le tematiche dei primi tre lungometraggi selezionati nell’ambito della sezione dedicata ai ragazzi dai diciotto anni in su. North of Albany (Canada, 2022) produzione canadese diretta dalla regista Marianne Farley, racconta di Annie, una madre sola che fugge freneticamente da Montreal verso gli Stati Uniti con il suo giovane figlio Felix e la figlia adolescente Sarah, temendo ripercussioni dopo che quest’ultima ha ferito gravemente il bullo della scuola. Quando Sarah si rende conto che il suo segreto è allo scoperto scappa, costringendo Annie a fare i conti con il proprio ruolo di genitore. Marianne Farley ha ricevuto una candidatura agli Oscar nel 2019 per il corto Marguerite e il film è la sua prima opera come lungometraggio. Le due attrici sono state protagoniste di altri film presentati a Giffoni. Céline Bonnier (Annie), era nel film The passion of Augustine di Léa Pool, presentato nella sezione Generator +13 nel 2015 ed interpretava il ruolo di Suor Augustine, mentre Zeneb Blanchet (Sarah) era nel film Goddess of the fireflies di Anaïs-Barbeau Lavalette presentato nella sezione Generator +18 nel 2020, nel ruolo di Nadine. Elaha (Germania, 2023), primo lungometraggio diretto dalla regista Milena Aboyan, tratta il delicato tema della condizione delle ragazze in una comunità curda in Germania e delle imposizioni culturali-religiose. Elaha, una donna tedesco-curda di 22 anni, sta per sposarsi. È fidanzata con Nasim, il fratello del suo datore di lavoro. I futuri suoceri le richiedono la prova medica della sua verginità ma Elaha ha già fatto sesso e quindi questo pone un problema. Elaha inizia a mettere in discussione le regole: perché deve essere comunque vergine e per chi? Theo: a conversation with honesty (Svizzera, 2022) del giovane regista Damien Hauser, affronta con coraggio il tema delle violenze sessuali e del consenso attraverso l’esperienza del protagonista Simi, un adolescente turbato dalla propria verginità e alle prese con un concetto di mascolinità tossica. Dopo aver avuto un rapporto non consensuale con la giovane Tamara, Simi prova a convincere prima se stesso e poi gli altri della sua innocenza fino a quando, aiutato da un’amica e da un suo alter ego, prende coscienza della verità.

GEX DOC (sezione dedicata a docenti, genitori e filmgoers)

We will not fade away (Ucraina, Polonia, Francia)
della regista Alisa Kovalenko, segue il percorso di cinque adolescenti che vivono nella regione ucraina del Donbass. L’incubo della guerra è quasi alle porte e il futuro è avvolto da una nuvola di incertezza. Ciononostante ognuno cerca di preservare la sua quotidianità e costruire la sua strada. Una spedizione himalayana offre una breve fuga dalla realtà e lascerà in loro un ricordo che li legherà per sempre, nonostante tutto. Things I could never tell my mother (Bangladesh, Francia) è un’opera prima come lungometraggio della regista Humaira Bilkis. Sua madre era una donna dalla mentalità indipendente che sfidava le convenzioni bengalesi, mantenendo il proprio nome piuttosto che prendere quello del marito e scrivendo poesie dedicate alla libertà. Ma dopo un pellegrinaggio alla Mecca è diventata una musulmana estremamente devota e ora cita costantemente il Corano. Dopo aver completato i suoi studi all’accademia cinematografica in India, Humaira torna temporaneamente in Bangladesh per vivere con i suoi genitori. Spirito libero e laica, è molto diversa da sua madre e la sua relazione con un uomo non rischia di essere causa di grandi attriti. In quest’opera d’esordio Humaira Bilkis ci offre un ritratto intimo e personale delle relazioni familiari e di come, nelle loro diversità, i legami affettivi possano colmare qualsiasi distanza. Si tratta del primo film del Bangladesh in concorso a Giffoni. Mighty Afrin: in the time of floods (Grecia – Francia, 2023) racconta la storia di Afrin, cresciuta su una piccola isola lungo il fiume Brahmaputra. All’età di dodici anni perde la madre e resta sola. Ora che è maggiorenne forti piogge e acque alluvionali devastano l’isola su cui vive. Afrin decide di andare alla ricerca del padre a Dhaka, perso tra i milioni di rifugiati climatici che arrivano ogni anno nella megalopoli. Costretta a crescere in fretta, Afrin deve affrontare i misteri di un mondo che affonda e dove i primi a subirne le conseguenze sono gli ultimi. Terzo film del regista greco Angelos Rallis presentato al Thessaloniki Documentary Film Festival, Mighty Afrin: in the time of floods è una docu-fiction che, oltre a ripercorrere il viaggio di formazione della protagonista Afrin, tocca temi sociali e globali contemporanei molto importanti come l’emancipazione femminile, i diritti umani e la giustizia climatica.

Author: redazione