Mary Poppins al Teatro Sistina di Roma: uno spettacolo imperdibile

di Ettore Nuara

In tempo di colf, di badanti e di ragazze sempre troppo impegnate cercasi una tata, ragazza di sani principi, dolce, rigorosa e determinata. La tata è una figura femminile che le famiglie agiate assumevano un tempo per mettere in riga i fanciulli irrequieti, svogliati e scapestrati. Ma dove trovare una tata con le caratteristiche comportamentali che abbiamo già citato? E’ difficile, ma una l’abbiamo trovata. E’ Mary, sì, Mary Poppins, approdata al Teatro Sistina ove rimarrà sino al 06 gennaio 2020. Parliamo del musical, ove la realtà si mescola con il gioco (fantastici gli effetti speciali), la tenerezza, la poesia. E perché no, il sogno. Ed è bello sognare. Il musical, basato sulle storie di P.L. Travers e sull’omonimo film della Disney, è una produzione della World Entertainement Company che vede una magistrale Giulia Fabbri. La regia è firmata da Federico Bellone, un talento per estro ed inventiva. Quando si mettono le mani su un grande classico si può sbagliare, tutto può diventare pericoloso. Ma anche correndo dei rischi si possono ottenere grandi successi. Mary Poppins è sicuramente uno dei capolavori di Walt Disney, una storia per famiglie, ma con importanti temi sociali che, nella sua versione cinematografica del 1964, vedeva, come protagonista, l’eccellente Julie Andrews e il bravo Dick Van Dick. La storia di Mary Poppins la conosciamo tutti. Ci troviamo a Roma dove i coniugi Banks sono in cerca di una nuova tata per gli incontrollabili figli, Jane e Michael. E’ a questo punto che fa la sua comparsa Mary Poppins, pronta a far rivivere ai bambini tante avventure magiche ed indimenticabili. Ma a beneficiare della presenza della nuova tata non saranno i bambini, ma anche gli stessi coniugi Banks. Il Musical che dopo essere stato l’anno scorso a Milano è approdato finalmente al Teatro Sistina di Roma, non ha deluso le aspettative dopo una capillare campagna promozionale che lo preceduto. La versione teatrale si è rivelata un’opera di altissimo livello, curata in ogni minimo dettaglio, portando in scena uno spettacolo tutto da godere. La storia della tata più famosa del mondo l’abbiamo vista adattata ai nostri giorni,  con i coniugi Banks che si confrontano con i problemi che colpiscono le coppie di oggi, come la mancanza di comunicazione, le divergenze nella educazione dei figli e le crisi di lavoro. Magistrale protagonista nel ruolo di Mary Poppins è Giulia Fabbri in un ruolo che sembra fatto su misura per lei, ben cucito addosso a lei. Inutile fare il paragone con Julie  Andrews, Giulia Fabbri che avevamo visto nell’ultimo Grease e in Footlose, dà ottime prove nel canto e nella recitazione, regalandoci una tata intelligente e sarcastica. La sua Mary Poppins è severa al punto giusto, dolce ed autorevole, fa magie lasciando di stucco la platea: tira fuori dalla sua borsa magica oggetti, con lei i giocattoli prendono vita e lei vola sul palco con il suo ombrello. Bravissimi e spontanei i piccoli attori che interpretano i ruoli di Jane e Michael Banks: Giulietta Rebeggiani e Riccardo Antonaci. Tutto il cast è convincente: Alessandro Parise e Floriana Monaci, nei panni dei coniugi Banks, fanno da alter ego a Mary Poppins e Bert, il suo amico. Rigido e complessato lui, insicura e innamorata lei, sono convincenti nei loro ruoli e capaci di dare ai loro personaggi  una caratterizzazione che premia. Bravi i domestici Roberto Tarsi (Robertson Ay) e Antonella Morea (Mrs Brill), la scatenata, grintosa e colorata Simona Patitucci (Mrs Corry) che parla uno strano e divertente brasiliano, l’indemoniata Lucrezia Zoroddu Bianco (Miss Andrew9, che vorrebbe prendere il posto di Mary Poppins quando lei se ne va per un breve periodo), per non dimenticare Davide Sammartano, che ben interpreta il ruolo complesso di Bert,  lo spazzacamino amico di Mary Poppins. Ottimo il cameo dalla eleganza raffinata di Donatella Pandimiglio che interpreta la vecchietta dei piccioni: un passaggio breve, ma intenso e commovente in cui la Pandimiglio, come sempre, dà prova di attrice magistrale (nell’attuale versione di Mary Poppins in scena a Londra, il suo ruolo è interpretato dalla cantante Petula Clark). Fondamentale in un musical che si rispetti la musica, con gli storici brani del film adattati nella versione italiana del musical da Franco Travaglio: “Com’è bello passeggiar con Mary”, così come colpisce la nuova canzone “Tutti insieme”. Poi ci sono  le note famosissime di pezzi entrati nella leggenda come “Supercalifragilistichespiralidoso”, “Cam Camini”, “L’Aquilone”, “Un poco di zucchero”, il tutto impreziosito dall’Orchestra dal vivo di Andrea Calandrini. Imponenti, meravigliose e magiche le scenografie curate da Hella Mombrini e Silvia Silvestri, degni dei migliori teatri di Londra e New York, dove la dimora dei Banks si trasforma in una dimora delle bambole con il panorama di Londra alle spalle, dove sono curati con attenzione gli esterni del parco e la banca, le statue del parco si animano, il giardino si colora, le stelle appaiono. Uno spettacolo nello spettacolo. Coloratissimi i costumi di Maria Chiara Donato. Tutto è perfetto. Uno spettacolo dove recitazione, canto e ballo si sposano perfettamente. Emozionanti alcune coreografie di Gillian Bruce, che sono una garanzia come la scena della giostra nel parco, la visita dei bambini in banca, la sfilata degli spazzacamino e la “battaglia” tra le due tate”.  Il regista Federico Bellone firma una regia di Mary Poppins incredibile, appropriata perché sembra che si trovi a suo agio con le produzioni Disney. Mary Poppins. Il musical è quanto di meglio sia giunto in Italia, fino ad oggi.  Finalmente anche noi italiani abbiamo la possibilità di sperimentare le magie di Broadway senza dover volare negli Stati Uniti. Roma, dopo Milano, si conferma una grande metropoli pronta ad aprirsi anche alle produzioni teatrali di altissimo livello. Mary Poppins. Il musical è la dimostrazione tangibile che le produzioni italiane, quando c’è impegno e qualità, possono tener testa a quelle d’Oltreoceano. Uno spettacolo imperdibile che fa emozionare, facendo passare dalla risata alla lacrima, con una disinvoltura non facile da trovare.

Author: redazione