Pillole di cinema e Tv, di Ettore Nuara. Parliamo del David di Donatello

E’ cominciata la stagione dei  premi cinematografici. Ed è cominciata con l’assegnazione del David Di Donatello, denominato anche l’Oscar italiano, che Piera Detassis, instancabile e ambiziosa presidentessa, ha voluto che fosse rinnovato nelle struttura organizzativa e propagandistica, cambiando la composizione della giuria nella scelta dei premiati, guardando con più attenzione al lavoro delle donne in tutti i campi. Il cinema, nonostante i problemi, le difficoltà, la televisione incombente e i tanti improvvisati con il David di Donatello ha onorato questa settima arte, rinfocolandone le ambizioni e annunciando nuove iniziative, tra le quali spicca l’intento di presentare nelle sale i film della stagione passata e futura anche nel periodo estivo, sulla scia di altri paesi (siamo arrivati in ritardo ma ci siamo arrivati, grazie anche all’impegno  del Presidente dell’Anica Francesco Rutelli). Ma tant’è, a giochi fatti nella manifestazione presentata da Carlo Conti in diretta Tv, ci è apparso che aleggiasse nella scelta dei premiati un sincero impegno civile e solidale nel fotografare la nostra società e gli accadimenti ora gioiosi, ma ancora più tragici che l’hanno punteggiata. A tale proposito ci è rimasta impressa la dichiarazione di Alessandro Borghi, migliore attore protagonista per il film “Sulla mia pelle” di Alessio Cremonini (miglior regista esordiente), nello sconvolgente ruolo di Stefano Cucchi. Borghi ha detto:”Dedico la statuetta a tutti gli esseri umani che vanno considerati uguali a prescindere da tutto”, il che onora e santifica Stefano Cucchi massacrato da un gruppo di carabinieri tuttora sotto processo, per i quali si attende una esemplare sentenza. Con ciò onoriamo l’Arma dei Carabinieri, sempre “benemerita”, ma il suo compito è quello di rassicurare e tutelare i cittadini. Tornando al David di Donatello ha trionfato “DOGMAN”, il “noir” di Matteo Garrone. Su 15 candidature ha vinto 9 statuette per la migliore regia Matteo Garrone, attore non protagonista Edoardo Pesce, e per la sceneggiatura originale, fotografia, scenografia, trucco, montaggio, suono e miglior film. Senza nulla togliere ai meriti di Dogman siamo certi che vi è un premio di troppo, scontentando (è ovvio) qualcuno.

Tra le donne si afferma per il ruolo di Veronica Lario nel film “Loro” di Paolo Sorrentino quale migliore attrice protagonista Elena Sofia Ricci sbaragliando la concorrenza di attrici altrettanto meritevoli, senza nulla togliere alla sua bravura e professionalità crediamo che probabilmente   i girati non avranno sottovalutato il grande successo avuto in tv con “Che Dio ci aiuti”.

“Chiamami con il tuo nome ” di Luca Guadagnino ha vinto per la sceneggiatura non originale e la canzone “Mistery of Love”. A “Capri Revolution” di Mario Martone vanno il premio per la musica e i costumi. Miglior documentario “Santiago Italia” di Nanni Moretti. Un’ondata di commozione ha suscitato la presenza di Marina Confalone (migliore attrice non protagonista), per la sua interpretazione nel film “Il vizio della speranza”  ha profuso tutta la intensa e profonda emotività. La cerimonia, che per consuetudine deve durare più di due ore, ha raggiunto il massimo interesse quando Roberto Benigni ha consegnato un David alla carriera al regista americano Tim Burton, attualmente sugli schermi con Dumbo.

” Tim è uno degli autori più immaginifici del cinema mondiale, ma nello stesso tempo è cordiale e molto spiritoso. Sembra quasi un italiano, diciamo, un mio vicino di casa”, ha detto il grande Benigni. Non altrettanto ha potuto dire nei confronti di Alfonso Cuaron, perché sbarcato all’ultimo momento a Roma per ritirare il premio assegnato a “Roma”. La consegna dei David di Donatello ha permesso a Andrea Bocelli di esibirsi insieme al figlio, ottenendo come sempre un successo di stima e di partecipazione emotiva. Il premio ha un suo corollario con la presenza dei vincitori dei David speciali, che sono stati assegnati a Dario Argento, alla attrice americana Uma Thurman, alla costumista, Premio oscar ,Francesca Lo Schiavo, a Gabriele Muccino, ritornato dopo anni in Italia per girare e presentare il film “A casa tutti bene”, che non ha ottenuto alcun premio, ma che ha dato la possibilità a tutti gli attori di riunirsi sul palco ed esternare le loro doti canore. A parte aver festeggiato il cinema italiano con il David che, a detta di  Piera Detassis, sarà ancor più potenziato con nuove iniziative, il settore ha urgenza di essere tutelato dal punto di vista legislativo e regolamentato da alcuni provvedimenti che il Ministro dei beni Culturali Alberto Bonisoli ha intenzione di varare in questi giorni.

Author: redazione