A Roma torna a risplendere il Teatro Parioli con “Mistero Buffo”

di Angelica Bianco

Omaggio a Dario Fo

Mistero Buffo: quando un semplice giullare  riesce a fustigare il potere e riabilita la dignita’ dei più deboli

 Dopo un lungo periodo di chiusura, torna finalmente a risplendere il Teatro Parioli, centro culturale  polifunzionale, nel cuore dello storico quartiere romano. Ad aprire e onorare la nuova stagione teatrale 2021/22 è l’irresistibile, pirotecnico e camaleontico Matthias Martelli, giovane e talentuoso attore marchigiano, che porta in scena Mistero Buffo, lo spettacolo cult di Dario Fo e Franca Rame, per la regia di Eugenio Allegri.  Presentato per la prima volta nel 1969 , Mistero Buffo è ancora oggi di grande attualita’, si parla infatti di potere, di sopraffattori arroganti che vivono  di  ipocrisie a danno dei piu’ deboli e di come questo potere venga alla fine smascherato. Il ruolo  del demistificatore spetta al giullare, il cantore del popolo, personaggio eccentrico di tradizione medioevale, che tra sacro e profano,   attraverso il riso e il grottesco cercava di restituire dignita’ agli oppressi, dando  voce a chi non ne aveva. A soli dieci anni, in un teatro di Urbino, il piccolo Matthias rimase folgorato nel vedere questo insolito spettacolo e capi’ subito che quello sarebbe stato il suo mestiere. E oggi tocca proprio a lui, degno erede di Dario Fo, riportare in vita quei personaggi un po’ strampalati, dal servo al padrone, dal santo al furfante, dal povero al ricco che fanno parte di questa commedia e riconsegnarli all’eternita’ del teatro. L’attore é solo in scena, senza trucchi e senza inganni, completamente vestito di nero, su un palco privo di scenografia. Un magnifico giullare medioevale capace di coinvolgere lo spettatore nell’azione drammatica rappresentata, passando, in un lampo, dal lazzo comico alla poesia, fino alla tragedia umana e sociale. Utilizza, per questo, un linguaggio corporale originalissimo, il grammelot, fatto per lo piu’ di suoni e con una mimica piena di ritmo e gestualita’. Sorprende il modo in cui Matthias parla ininterrottamente,  strabuzza gli occhi, increspa la bocca e ruota le braccia, quasi fossero pale eoliche, unico sollievo, delle piccole soste di “abbeveramento”, quasi scusandosi con il pubblico per queste brevissime e divertenti interruzioni. Novanta minuti di spettacolo, che raccoglie un insieme di monologhi di argomento biblico, ispirati ad alcuni brani dei vangeli apocrifi. Tre “giullarate”, precedute da un’introduzione in italiano e poi via al racconto, dal Miracolo delle nozze di Cana, riportate da un ubriaco e un arcangelo, La Resurrezione di Lazzaro, un guazzabuglio di personaggi e situazioni surreali e per finire Il primo miracolo di Gesù Bambino, dove si raggiungono vette di vera poesia. Non meno emozionante il finale che vede Matthias dare le spalle al pubblico, guardare, rapito, la gigantografia della magnifica coppia e mentre schiocca un bacio con la mano verso Dario e Franca, capisci che in lui non c’è solo ammirazione, stima e gratitudine, ma un amore sconfinato. Matthias Martelli è un vero portento, uno spettacolo nello spettacolo, da non perdere, c’è tempo fino al 9 gennaio 2022. Il teatro è tornato a vivere…adesso sta a noi non farlo rispegnere. 

Author: redazione