Prima edizione per “La léngua vitorbese adène adène”

Poeti dialettali, appassionati di storie vernacolari, curiosi di cultura locale senza limiti di sesso o età, il momento è giunto: tirate fuori i vostri versi dal cassetto, partecipate!

Ecco il bando del primo premio per la poesia in dialetto viterbese: “La léngua vitorbese adène adène” annunciato nei giorni scorsi dalla stampa.

Scaricate condividete partecipate! L’iscrizione, gratuita, è aperta fino al primo luglio prossimo.

“Ricchi premi e cotillon” per i primi 3 classificati: 1.000 euro totali.

(il premio è organizzato dal Comitato festeggiamenti Pianoscarano con patrocinio e contributo del Comune di Viterbo e della Fondazione CARIVIT).

Ma, al di là del premio, quel che più conta è portare il nostro, umile e prezioso, personale contributo al rinvigorimento orgoglioso delle nostre radici dialettali!

La giuria è composta da:

Presidente onorario, Ostelvio Celestini, decano della poesia in dialetto viterbese

Membri:
Paolo Bracaglia, presidente Comitato festeggiamenti Pianoscarano Salamaro Carmine;
Franco Giuliani, presidente di Tuscia dialettale;
Massimo Mecarini, presidente Sodalizio facchini di Santa Rosa;
Pietro Benedetti, attore e regista;
Antonello Ricci, presidente Banda del racconto;
Leonardo Michelini, sindaco di Viterbo;
Mario Brutti, presidente Fondazione CARIVIT

 

SCARICA IL BANDO

È in corso di lavorazione (da pubblicarsi entro settembre 2017) nella collana “Banda del racconto” di questa casa editrcie, un’antologia ragionata degli scritti letterari in dialetto di Emilio Maggini, dal titolo Poesie e prose in dialetto viterbese.

Emilio Maggini (1900-1986) cittadino viterbese piascaranese doc, fu il singolare capostipite, a partire dalla seconda metà degli anni ’60 del secolo scorso, di una rilevante pattuglia – ancor oggi più che vitale – di autori di “cose” e tradizioni locali che volle assumere a propria lingua letteraria il dialetto viterbese

Pioniere di una vera e propria – inedita quanto rigorosa – fondazione ortografica del nostro dialetto (fino a quel punto privo di una vera tradizione scritta) Maggini fu autore di pregevoli componimenti, in versi metrici e in vere e proprie prose d’arte, con cui seppe immortalare in forme letterarie usanze, luoghi e personaggi tipici della Viterbo città-di-campagna: non di rado riuscendo a trascendere il bozzetto locale per farsi messaggio universale e innalzando così la parlata viterbese al rango di una lingua di tradizione scritta.
Il tutto, assai significativamente, proprio nel passaggio storico in cui il Paese Italia e il mondo intero conoscevano un’accelerazione culturale senza precedenti, che avrebbe velocemente ridotto a “fossile”, nel volgere di due generazioni appena, una storia e una civiltà millenarie.

Tutto ciò fa di Maggini una figura di assoluto rilievo nella memoria locale e non solo.

Le sue numerose opere (una decina di titoli), raccolte in libretti e fascicoli in prosa in versi, pubblicate alla spicciolata dall’autore con tipografie locali, giacciono da decenni dimenticate sugli scaffali delle biblioteche pubbliche viterbesi.

Per rendergli il dovuto omaggio, l’associazione culturale Banda del Racconto, presieduta da Antonello Ricci, sta raccogliendo e censendo questo misconosciuto patrimonio per dare alle stampe un’inedita antologia ragionata del suo lavoro.

Tale florilegio – pur costruito su rigorosi criteri scientifici – è pensato strumento divulgativo, affabile e popolare (libero cioè da paludati apparati accademici, note ecc.) con l’obiettivo di raggiungere gli scaffali di ciascun “fuoco” familiare piascaranese: così da ravvivare anche presso un pubblico di lettori non professionisti – grazie al pensoso ethos e all’eleganza formale della scrittura dialettale di Maggini – il senso della dignità civica e un sentimento (lieto e orgoglioso) dell’appartenenza dialettale, cittadina e di quartiere.

Il libro verrà ospitato nella collana “La Banda del Racconto”, edita per i tipi di Davide Ghaleb Editore) e diretta da Antonello Ricci e il collega Marco D’Aureli.

Verrà presentato alla cittadinanza nel corso della Festa dell’Uva, settembre 2017.

Author: redazione